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compenso amministratore di condominio

Compenso amministratore di condominio: nessun compenso per la copia di documenti

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Il compenso dell’amministratore di condominio è un tema di grande interesse per chi vive in un condominio e per i professionisti del settore.
La recente sentenza del Tribunale di Roma n. 15169/2024, emessa lo scorso 8 ottobre, ha fornito chiarimenti significativi su come deve essere calcolato e quali elementi devono essere considerati nel determinare la remunerazione per questa figura professionale.

Il compenso dell’amministratore di condominio rappresenta il corrispettivo per i servizi prestati nella gestione delle parti comuni di un edificio.
Tale compenso deve coprire le attività di amministrazione ordinaria, come la gestione dei conti, la convocazione delle assemblee, e la cura delle questioni amministrative quotidiane.
È importante che il compenso sia proporzionato alla complessità dell’incarico e al numero di unità immobiliari gestite.

Il Tribunale di Roma, con la sentenza n. 15169 dell’8 ottobre, ha stabilito che l’amministratore di condominio non può richiedere compensi extra per la fornitura di copie di documenti richiesti dai condòmini.
Questo compenso è considerato incluso nel corrispettivo concordato al momento del conferimento dell’incarico.
Il caso è stato sollevato da due condòmini che avevano citato l’amministratore in giudizio per ottenere la consegna di alcuni documenti, dopo che l’amministratore aveva subordinato la consegna al pagamento di un compenso specifico.
I giudici hanno chiarito che l’amministratore è tenuto a mettere a disposizione dei condòmini le copie dei documenti, e che i condòmini devono pagare solo i costi di copisteria previsti dal Codice civile.

Specificazione del compenso.

La sentenza del Tribunale di Roma n. 15169/2024 ha precisato che l’amministratore deve specificare in modo dettagliato tutte le voci che compongono il suo compenso al momento dell’accettazione dell’incarico, per garantire trasparenza e chiarezza nei confronti dei condòmini. Secondo il Tribunale, qualsiasi richiesta di somme aggiuntive deve essere previamente approvata dall’assemblea condominiale. Questo principio mira a evitare controversie legali e a garantire un rapporto equilibrato tra amministratore e condòmini.

Modifica del compenso.

Inoltre, il compenso dell’amministratore di condominio non può essere modificato unilateralmente nel corso dell’incarico, salvo diversa deliberazione dell’assemblea.
La sentenza del Tribunale di Roma ha ribadito l’importanza della corretta gestione del rapporto fiduciario tra amministratore e condominio, evidenziando come una mancata chiarezza possa portare a contestazioni e, nei casi più gravi, alla revoca dell’amministratore stesso.

I fattori che incidono sulla determinazione del compenso.

Il compenso dell’amministratore di condominio può variare in base a diversi fattori, come il numero di unità immobiliari gestite, la complessità della gestione e l’eventuale presenza di servizi extra richiesti dall’assemblea.
La sentenza n. 15169/2024 rappresenta un punto di riferimento importante per definire i limiti e i criteri da seguire nella determinazione del compenso, offrendo una maggiore tutela ai condòmini e un quadro di regole più chiaro per gli amministratori.


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